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Mostra In Transit. Carolina Jonsson alla Galleria Murat Centoventidue di Bari

La Mostra In Transit. Carolina Jonsson alla Galleria Murat Centoventidue di Bari: le opere e le informazioni, il periodo e gli orari d'apertura, i contatti e il costo dei biglietti.

Mostra In Transit. Carolina Jonsson Bari
In Transit. Carolina Jonsson - Galleria Muratcentoventidue Artecontemporanea, Via G. Murat 122/b – Bari

Mostra in corso dal 14 ottobre al 15 dicembre 2023

La Galleria Muratcentoventidue Artecontemporanea inaugura una la mostra “In Transit ”, personale dell’artista svedese Carolina Jonsson.

Comunicato stampa della Mostra In Transit. Carolina Jonsson

La galleria Muratcentoventidue Artecontemporanea riprende il suo percorso espositivo con �In Transit �, la mostra personale dell�artista svedese Carolina Jonsson.

Il lavoro di Carolina Jonsson � la conferma della complessit� e della ricchezza della produzione artistica nordica di questi ultimi decenni e la nostra associazione � particolarmente lieta di poterlo proporre.
Carolina Jonsson � un'artista visiva, nata nel 1975 in Svezia , che lavora principalmente con il video e la fotografia. Ha conseguito un MFA presso l'Accademia d'Arte di Trondheim (Norvegia) e vive e lavora nel paesaggio svedese.

Lavora principalmente con la fotografia e il video ma Il suo lavoro fa riferimento alla pittura e a prima vista un suo video pu� essere percepito come un dipinto anche se lievemente in movimento perch� ricorda pi� i grandi ritratti o la pittura di paesaggio che la fotografia e la video arte come siamo abituati a intenderli.

�Dipingo, ma in un senso pi� ampio, utilizzando principalmente film e fotografia. Il mio lavoro fa spesso riferimento alla pittura e al primo sguardo un video pu� essere percepito come un dipinto. Dal 2012 raccolgo materiale di lavoro in un archivio denominato Ecolonia. L'archivio contiene sequenze di film, fotografie, sculture e installazioni artistiche. Raccolgo materiali, percezioni e sensazioni nel mio rapporto quotidiano con la natura. Questa raccolta di vari fenomeni, esperienze vissute ed emozioni, viene adattato tramite una serie di montaggi digitali, Il materiale subisce un processo di astrazione digitalizzata ma sempre con il massimo rispetto dell�unicit� delle espressioni raccolte. Ecolonia � il mio linguaggio, il mio modo di descrivere una realt� che co-creiamo con ci� che ci circonda. Mi interessa trasmettere il nascosto, quel qualcosa �di pi�� che risiede nella natura e va oltre ci� che appare.�

Jonsson ha realizzato diverse commissioni per l'arte pubblica, inclusi ospedali e diversi tipi di alloggi per infermieri e residenti, commissionati da regioni e comuni dei paesi nordici, tra cui l'ospedale Danderyd e l'ospedale universitario Sahlgrenska.

Il suo lavoro si trova nelle collezioni della Public Art Agency Sweden, KORO (Norvegia), Sk�vde art museum (Svezia).
� stato esposto in mostre d'arte e festival cinematografici internazionali come Image Forum Festival, Impact festival, festival for video art and performance, Los Angeles Center for Digital Art e Queensland Center for Photography.
Qui Carolina Jonsson mostra un video in due parti, Twilight Zone I & II. Il punto di partenza tematico di questi video � una serie di sculture di bambini create negli anni Quaranta e Cinquanta. In questo periodo, subito dopo la guerra, l�arte pubblica veniva spesso utilizzata per scopi educativi, i bambini in queste sculture, per lo pi� ragazze nude, viste attraverso uno sguardo maschile, erano simboli di un�attesa fiduciosa di un futuro migliore. Queste sculture hanno spinto Carolina Jonsson a riflettere su come lei, in quanto artista donna, sceglierebbe di ritrarre un bambino oggi e su come un bambino oggi vorrebbe essere ritratto. La risposta, si rese conto, era tutt'altro che semplice. In un'epoca in cui siamo circondati da un flusso di immagini senza precedenti, l'incontro del bambino con la macchina fotografica diventa ambivalente. � presente la pura gioia di un bambino che gioca, ma anche scorci di insicurezza, consapevolezza di s� e autocontrollo. Ci� diventa particolarmente evidente nella seconda parte, Twilight Zone II, girata all'inizio di quest'anno. Qui il bambino � diventato adolescente. Il desiderio dell�adolescente di essere un bambino e di giocare � ancora evidente, ma non senza un conflitto interiore che rende il gioco morbido e bello, ma anche aggressivo e frustrante.

Untitled Painting 14 si riferisce allo spazio che esiste tra gli esseri umani e la natura, tra ci� che � naturale e ci� che � creato dall'uomo. L�essere fiabesco, la ragazza che vediamo nel video prende atto della dicotomia tra uomo e natura, mettendola allo stesso tempo in discussione. Siamo ancora bloccati in una tradizione in cui l'uomo si percepisce al di fuori della natura e, per avvicinarsi ad essa, ricorre al mito, alle fiabe e al pensiero magico.

In Untitled Painting #12 l�artista fa riferimento a "quello spazio di mezzo" che esiste tra gli esseri umani, l'uomo e la natura, il naturale e il creato dall'uomo. Un'esperienza fisica e mentale viene presentata attraverso un'interpretazione astratta e sensuale di una forma umana collocata nella natura; vediamo un paesaggio con un cantiere stradale che � allo stesso tempo bello e sconfortante, riconoscibile e alienato. Si tratta di una natura spezzata , fragile e compromessa, o di un paesaggio che anticipa una fase di cambiamento?

Un aspetto particolare della ricerca artistica di Carolina Jonsson riguarda l�esplorazione della nozione di tempo. A questo proposito l�artista fa esplicito riferimento al pensiero di Bergson e al cinema di Andrej Tarkovskij per il quale la materia prima del cinema non � la narrazione ma il tempo. �Un ritmo monotono � spiega Carolina Jonsson- indica la quiete del tempo. Fornisce uno spazio di silenzio, un silenzio che pu� essere utilizzato per pensieri e riflessioni�. �Nel cantiere stradale di Untitled Painting #12, c�� una carica nell�aria. Un'attesa, ma anche una paura, per ci� che accadr�. Il corso degli eventi nel film prevede una pausa per riflettere sui confini tra uomo, natura e macchina.

Mi interessa una sorta di �scultura del tempo�, come ha scritto Andrej Tarkovskij. Ogni scena del film ha la propria forma temporale, o descrizione del tempo�.

Informazioni utili per la visita

Orari: da giovedì al sabato dalle 17.30 alle 20.30. Da lunedì a mercoledì solo su appuntamento.
Biglietti: ingresso libero.
Telefono: +39.393.8704094, +39.392.5985840
E-mail: info@muratcentoventidue.com
Sito web: Galleria Muratcentoventidue Artecontemporanea

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